Il Dott. Angelo Cardarella è specialista e terapeuta della mano per Abruzzo e Molise. Lo trovi a Vasto (Chieti).

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Rizoartrosi

La rizoartrosi è una condizione degenerativa dell’articolazione carpometacarpale del pollice, caratterizzata dalla progressiva degenerazione della cartilagine articolare, accompagnata dalla flogosi cronica e da modificazioni a carico del trapezio e della base del primo metacarpo.

Diversi fattori contribuiscono alla sua insorgenza e sviluppo:

  • L’invecchiamento è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo della rizoartrosi, ne contribuisce anche il patrimonio genetico, che influenza la struttura e composizione della cartilagine articolare,
  • Predisposizione anatomica e biomeccanica, dell’articolazione trapezio metacarpale (TM),
  • Coinvolgimento nelle attività di vita quotidiana, questa articolazione risulta suscettibile a usura e microtraumi ripetuti. La conseguente combinazione di movimenti ripetitivi, complessi e forze esercitate sull’articolazione causano il deterioramento della cartilagine articolare nel corso del tempo,
  • Traumi precedenti come: fratture, lussazioni o microtraumi ripetuti a carico della colonna del pollice, possono aumentare il rischio di sviluppare la rizoartrosi,
  • L’ipermobilità o lassità legamentosa del pollice possono portare allo sviluppo dell’artrosi,
  • L’opposizione e presa fine esacerbando la pressione sulla faccetta dorsale del trapezio compromette ulteriormente la funzione del pollice.

Questi fattori portano ad un quadro clinico caratterizzato da: dolore alla base del pollice, debolezza nella presa, instabilità articolare, deformità articolare, riduzione della funzione della presa di pinza.

Gli studi radiografici e demografici sull’artrosi dell’articolazione trapezio-metacarpale mostrano un rapporto di 6:1 tra donne e uomini, anche se questa differenza diminuisce con l’avanzare dell’età, con un’incidenza maggiore all’età di 75 anni, del 40% nelle donne e del 25% negli uomini. L’utilizzo di tutori in termoplastico “custom made” per il trattamento della rizoartrosi risulta essere un’arma indispensabile per il terapista della mano, poiché permette di:

  • Ridurre il dolore,
  • Migliorare la stabilità dell’articolazione del pollice e ridare funzionalità alla mano,
  • Aumenta la funzione della mano,
  • Fornire un supporto.

Economia articolare

L’economia articolare è un valido aiuto per aumentare la funzionalità in quei movimenti che risultano essere ostili, ingrandire le prese di penne e posate è una strategia attraverso la quale si riescono a evitare prese eccessivamente fini e difficoltose, aumentando l’autonomia nelle attività compromettenti. Si possono acquistare prodotti già ergonomicamente predisposti, oppure crearli in maniera casalinga ingrandendo il manico mediante, l’aggiunta di spessori. Per girare le chiavi nella serratura si possono utilizzare i portachiavi adatti, i quali aumentano le dimensioni del mazzo di chiavi così da poter essere impugnate con tutta la mano e consentire l’apertura della serratura più agevolmente. Un’attività che provoca forti dolori della colonna del pollice è rappresentata dall’apertura dei barattoli, lattine e bottiglie, possono quindi essere adoperati degli apri barattoli così da utilizzare entrambe le mani e sfruttare maggiormente i palmi anziché le dita e avere una presa più grande ed ergonomica. Dove non si riesce ad agire con le prese ergonomiche è necessario intervenire modificando le abitudini della vita quotidiana, un processo questo in cui il paziente deve partecipare attivamente prestando attenzione a ciò che fa. Dove prima si utilizzava il pollice ora diventa necessario effettuare le attività bi-manualmente oppure utilizzare le altre dita per le prese di forza quando possibile (indice-medio). Prestare continuamente attenzione alla gestualità delle proprie mani non è una cosa semplice, si tratta infatti di un processo di gestione fisica e mentale che viene appreso col tempo grazie anche alla corticalizzazione dei gesti compiuti.

Trattamento conservativo nella rizoartrosi

Il trattamento conservativo si incentra sulla:

  • Riduzione del dolore,
  • Economia articolare – terapia occupazionale,
  • Training per lo svolgimento delle attività di vita quotidiana,
  • Utilizzo di tutori funzionali “custom made” che agevolano il pieno utilizzo della mano,
  • Rinforzo muscolare specifico,
  • Esercizi di propriocezione.

Attraverso il trattamento conservativo si riuscirà agevolmente a rallentare l’usura dell’articolazione ma non ad arrestarla o arretrare. Solitamente il trattamento conservativo viene utilizzato prima di un eventuale trattamento chirurgico in modo da alleviare la sintomatologia dolorosa e preparare il paziente per l’eventuale intervento chirurgico.

Tutore funzionale “Tailor made”

Trattamento chirurgico nella rizoartrosi

L’intervento chirurgico è indicato specialmente negli stadi più avanzati. Fondamentale è la comunicazione tra terapista, chirurgo e paziente, in modo da scegliere la tipologia di intervento che più si adatta alla persona. Gli interventi chirurgici inerenti alla rizoartrosi sono molteplici, questi includono la trapeziectomia o emitrapeziectomia con artroplastica in sospensione, protesi a doppia mobilità, artrodesi della tm ecc. Sarà principalmente il chirurgo in base al caso specifico nell’optare per una metodologia di intervento rispetto alle altre. Dopo l’intervento chirurgico è essenziale la corretta immobilizzazione e riabilitazione da parte del terapista specializzato nella riabilitazione della mano, in modo da non pregiudicare il risultato ottenuto attraverso l’intervento chirurgico.

Il trattamento riabilitativo e le sue tempistiche dopo l’intervento di rizoartrosi variano in base alla tipologia di intervento scelto in base alla condizione clinica iniziale. Nell’immediato post operatorio sarà prioritario preservare e assicurare la corretta riuscita dell’intervento, immobilizzando esclusivamente la parte interessata, con le tempistiche corrette attraverso i tutori “custom made” in modo da permettere la mobilizzazione delle parti non coinvolte, evitando quindi l’instaurarsi di rigidità secondarie a immobilizzazioni scorrette.

Successivamente sarà il terapista della mano a rieducare la mobilità del paziente in maniera selettiva, utilizzando metodice quali : Calore, Esercizi specifici, Trattamento della cicatrice, Terapia Occupazionale, Training per il rientro a lavoro/ hobby, Rinforzo specifico.

Referenze

Wilder FV, Barrett JP, Farina EJ. Joint-specific prevalence of osteoarthritis of the hand. Osteoarthritis Cartilage. 2006 Sep;14(9):953-7. doi: 10.1016/j.joca.2006.04.013. Epub 2006 Jun 8. PMID: 16759885.

Haara MM, Heliövaara M, Kröger H, Arokoski JP, Manninen P, Kärkkäinen A, Knekt P, Impivaara O, Aromaa A. Osteoarthritis in the carpometacarpal joint of the thumb. Prevalence and associations with disability and mortality. J Bone Joint Surg Am. 2004 Jul;86(7):1452-7. doi: 10.2106/00004623-200407000-00013. PMID: 15252092.

Judy C.Colditz. The Biomechanics of a Thumb Carpometacarpal Immobilization Splint: Design and Fitting.

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Héctor Gutiérrez Espinoza & Co. Effectiveness of manual therapy in patients with thumb carpometacarpal osteoarthritis: a systematic review and meta-analysis. doi: 10.1080/09593985.2021.1926026. Epub 2021 Jun 1.